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Materie prime critiche: l’aiuto dell’UE

Il nuovo regolamento dell’UE sulle materie prime critiche, entrato in vigore il 1° gennaio 2021, mira a garantire una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento di materie prime essenziali per l’industria europea, compreso il settore automotive. L’importante inchiesta appresa dalla rivista online Sicurauto.it sull’importanza di diversificare l’approvvigionamento delle materie prime critiche.

Lo scorso 16 marzo 2023 la Commissione europea ha approvato la proposta di un nuovo regolamento che contiene una serie completa di azioni per garantire l’accesso dell’UE a un approvvigionamento sicuro, diversificato e sostenibile delle cosiddette materie prime critiche, indispensabili per un’ampia serie di settori strategici tra cui l’industria dell’automotive (si pensi al litio necessario per le batterie delle auto elettriche, che in Europa scarseggia).

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Cosa sono le materie prime critiche e perché sono così necessarie?

Le materie prime critiche sono quelle materie prime considerate di particolare importanza strategica per l’economia di un Paese o di una regione, ma che presentano un rischio significativo di interruzione nell’approvvigionamento.

Questo rischio può essere dovuto a molteplici fattori, come la concentrazione della produzione in pochi Paesi, la loro instabilità politica o economica, il loro monopolio sulla produzione di una determinata materia prima, la loro capacità di influenzare il prezzo o le condizioni di mercato, o anche la loro limitata disponibilità a causa delle difficoltà di estrazione o di lavorazione.

Tra le materie prime critiche più comuni rientrano i metalli rari, come il litio, il cobalto, il nichel e le terre rare, utilizzati in molte applicazioni industriali, tra cui la produzione di batterie per veicoli elettrici, di dispositivi elettronici e di turbine eoliche. Altre materie prime critiche includono, ad esempio, il petrolio e il gas naturale, utilizzati come fonti di energia, o ancora l’acqua, considerata un bene sempre più prezioso e limitato.

La dipendenza da materie prime critiche può rappresentare una minaccia per l’economia e la sicurezza di un Paese o di una regione, poiché l’interruzione dell’approvvigionamento può avere effetti negativi su diverse attività industriali e sui livelli occupazionali. Per questo motivo, molti Paesi stanno adottando politiche e regolamentazioni per garantire una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento di queste materie prime, ad esempio promuovendo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento o incentivando la ricerca di alternative sostenibili e innovative.

Materie prime critiche: la carenza in ambito automotive

Le materie prime critiche sono quelle considerate di importanza strategica per l’economia europea e per la quale esiste un rischio significativo di interruzione dell’approvvigionamento. Tra queste rientrano, ad esempio, metalli rari come il litio, il cobalto e il nichel, utilizzati per la produzione di batterie per veicoli elettrici, ma anche terre rare, usate in molte altre applicazioni industriali.

Per diversificare e migliorare la resilienza delle catene di approvvigionamento di materie prime critiche, bisogna aumentare la capacità dell’Unione di monitorare e mitigare i rischi di interruzione delle materie prime critiche, accrescendo la circolarità e la sostenibilità.

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato che questa legge avvicinerà l’UE alle sue ambizioni climatiche e migliorerà in modo significativo la raffinazione, la lavorazione e il riciclaggio di materie prime essenziali in Europa: “Stiamo rafforzando la nostra cooperazione con partner commerciali affidabili a livello globale per ridurre l’attuale dipendenza dell’UE da uno o pochi Paesi”.

Il regolamento UE prevede una serie di misure per mitigare i rischi legati alla dipendenza da fornitori esterni.

Tra queste ci sono:

  • una maggiore trasparenza nei confronti degli acquirenti sull’origine e sulla qualità delle materie prime;
  • l’adozione di un elenco europeo di materie prime critiche, soggetto a revisione periodica;
  • l’obbligo per le aziende di effettuare una valutazione del rischio di approvvigionamento per le materie prime critiche che utilizzano;
  • la promozione di alternative sostenibili e innovative alle materie prime critiche.

Il settore automotive è particolarmente interessato al regolamento, poiché l’industria automobilistica è uno dei principali consumatori di materie prime critiche. In particolare, l’esplosione della domanda di veicoli elettrici ha aumentato la richiesta di metalli rari per la produzione di batterie.

Tuttavia, non tutti gli esperti sono d’accordo sul fatto che il nuovo regolamento sia la soluzione ideale. Alcuni temono che possa aumentare i costi per le aziende e che, invece, sarebbe meglio investire in ricerca e sviluppo per trovare alternative sostenibili alle materie prime critiche.

In ogni caso, il regolamento rappresenta un primo passo verso una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento di materie prime critiche per l’industria europea, contribuendo a garantire la sostenibilità a lungo termine del settore automotive.

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Pubblicato da
Luigia Cornacchia

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