e-call

A fine aprile, il Parlamento Europeo ha approvato una serie di norme secondo le quali, a partire dal 31 marzo 2018, tutte le case automobilistiche saranno obbligate a montare, sui nuovi modelli di auto e furgoni, il dispositivo di e-Call: una nuova tecnologia in grado di inviare automaticamente una chiamata d’emergenza per allertare i servizi di soccorso, in caso di incidente stradale.

L’e-Call, nel momento in cui invia la chiamata di soccorso, fornisce al 112, anche, dati sensibili quali il tipo di veicolo, il carburante usato e il numero di passeggeri a bordo. Per questo il Parlamento ha voluto inserire nel provvedimento severe norme per la protezione della privacy che stabiliscono, in primo luogo che l’e-Call non sia rintracciabile prima del verificarsi dell’incidente e, in secondo luogo, che i dati raccolti dal 112 non possano essere trasferiti a soggetti terzi, senza il consenso della persona interessata.

Grazie a questa tecnologia dell’e-Call, i deputati UE ritengono di poter accelerare i tempi del soccorso stradale e, anche, il tempo di sgombero della carreggiata, riducendo il numero delle vittime della strada e il costo degli ingorghi. La Commissione, secondo quanto stabilito, ha poi tempo fino al 2021 per vagliare la validità del provvedimento ed in caso estendere l’uso dell’e-Call anche ad altri tipi di veicoli come camion, autobus e pullman.

Questa delibera del Parlamento UE è la diretta conseguenza delle norme, approvate l’anno scorso ed entrate in vigore nel giugno del 2014, che obbligano gli Stati membri a creare infrastrutture in grado di ricevere le chiamate dell’e-Call entro il 1 ottobre 2017.

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