car sharing tra privati

Le auto inutilizzate sono un capitale immobile che si svaluta col tempo, perché allora lasciarle ferme, quando possono essere affittate e utilizzate per generare un guadagno? Dopo il grande successo mondiale del car sharing, la nuova frontiera della mobilità diventa il car sharing tra privati. Secondo le statistiche, le auto private rimangono inutilizzate il 90%  del tempo e questo è il capitale che molte aziende, comprese alcune case automobilistiche, hanno deciso di sfruttare.

CarUnity di Opel

In Germania Opel ha lanciato, per ora solo nella zona Reno-Meno, il progetto CarUnity che permette ai privati di condividere la propria auto. Da un lato i proprietari possono scegliere la cerchia di persone a cui desiderano lasciare la propria vettura (ad esempio i loro amici di Facebook), mentre, dall’altro, gli affittuari posso trovare il modello di auto e la posizione più adatta alle proprie esigenze. Il possessore paga l’assicurazione del veicolo, per la quale la Opel offre pacchetti dedicati, mentre l’affittuario paga la benzina. Il servizio CarUnity è utilizzabile attraverso app, scaricabile gratuitamente dallo store, e può essere erogato con qualsiasi modello di auto, anche non Opel.

EasyCar Club e Ford

Ford, anche, ha deciso di buttarsi nel mondo del car sharing tra privati in collaborazione con EasyCar Club, la piattaforma di noleggio auto tra privati di Easyjet. Il progetto già partito a Londra sarà presto allargato anche a San Francisco, Chicago e Washington. Secondo il loro modello i proprietari delle vetture le possono affittare giornalmente o settimanalmente e le prenotazioni avvengono on line dove si decide il luogo del ritiro e di consegna dell’auto.

Altri operatori

Il car sharing tra privati viene offerto anche da altri operatori meno famosi tra i quali vogliamo menzionare Drivy e Flightcar.com.

Drivy è una start up francese che eroga il suo servizio di car sharing tra privati in Francia e Germania. Il suo modello prevede che i proventi dell’affitto della vettura siano divisi in un 70%, che va al proprietario del veicolo, e un 30% ,che copre il pagamento dell’assicurazione auto.

Flightcar.com è, invece, un’azienda americana che si occupa solamente di affittare le auto dei privati che vengono lasciate all’aeroporto, mentre i proprietari sono in vacanza. Il suo modello è quello di convincere gli utenti ad affittare le proprie auto così da coprire i costi del parcheggio presso l’aeroporto, generalmente molto alti, e magari anche guadagnarci qualcosa.

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