Lo scorso 3 novembre era entrata in vigore una legge che aveva spaventato non pochi cittadini italiani e che aveva generato molta confusione. Per combattere il fenomeno, molto diffuso in Italia, delle intestazioni fittizie delle automobili, si era approvata una norma che stabiliva l’obbligo di annotare sulla carta di circolazione del veicolo i nomi delle persone che lo guidavano per un periodo superiore ai 30 giorni, pena una multa ingente e il ritiro della carta di circolazione. Secondo la legge, entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore, si sarebbe dovuto procedere ad effettuare la registrazione e per farlo bisognava pagare un’imposta di bollo di 21 euro e diritti alla motorizzazione civile per 9 euro.
La vicenda delle intestazioni temporanee
In seguito al caos e alla confusione derivante dalla legge sull’intestazione temporanea, la Motorizzazione Civile era intervenuta chiarendo che i familiari conviventi o i privati che guidavano la macchina intestata ad un parente o un amico non avevano bisogno di procedere con l’ intestazione temporanea. Chi lo doveva farlo, erano le aziende di noleggio.
Scontente di questa legge alcune società di noleggio a lungo termine tra cui Leaseplan, Leasys, Arval e Ald avevano deciso di rivolgersi al TAR del Lazio che, il 28 novembre 2014, aveva accettato la loro istanza e aveva sospeso il termine di 30 giorni per adempiere alla legge.
La sentenza del Tar sulle intestazioni temporanee
Ora, con una sentenza depositata il 2 settembre 2015, Il Tar del Lazio ha comunicato che nonostante alle compagnie di noleggio rimanga l’obbligo di comunicare alla Motorizzazione Civile i dati anagrafici di colui che guida il veicolo, seguendo quanto stabilito nell’articolo 94 comma 4 bis del Codice della Strada, tuttavia queste società non hanno l’obbligo di pagare la tassa di 9 euro alla motorizzazione e l’imposta di bollo che vengono ritenute illegittime.
La sentenza pone termine alla sospensione stabilita dal Tar, per cui, il termine di 30 giorni per adempiere all’obbligo di legge entrato in vigore il 3 novembre 2014 e sospeso il 28 novembre, riprende a decorrere dal 2 settembre 2015.
Le società di noleggio si dichiarano contente della sentenza: “Siamo davvero soddisfatti che il Tar abbia ragionevolmente accolto le istanze del settore, clientela ed aziende di noleggio” dichiara Fabrizio Ruggiero, presidente dell’Aniasa, “l’ingiustificato aumento dei costi, senza paragoni in Europa, avrebbe ulteriormente appesantito un settore sempre più strategico per la mobilità aziendale”.
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