L’auto a km 0 rappresenta una soluzione che permette di risparmiare in sede di acquisto di una macchina. Lo slogan è di quelli abusati: un’auto nuova al prezzo di una usata. Per poter davvero validare la massima, tuttavia, occorre mettere sul piatto della bilancia vantaggi e svantaggi. Ad esempio: perché le auto km 0 costano meno? Quando conviene acquistarle?
Per auto a km 0 si intende una vettura già immatricolata, targata e intestata (almeno di norma) a una concessionaria. Quest’ultima la immatricola per raggiungere obiettivi fissati dalla casa costruttrice e poi la reimmette sul mercato, pronta per la consegna. L’etichetta di auto km 0 spetta solo a quelle che non hanno superato il tetto di percorrenza di 100 chilometri.
Tutto uguale o quasi? Non proprio. Sono infatti diverse le sfumature da cogliere e che, se abbagliati dalle luci della concessionaria, rischiano di sfuggire agli osservatori meno attenti.
Qui il campo è decisamente più vasto. Le auto aziendali sono già immatricolate e intestate a società che le acquistano sostanzialmente tramite due formule: leasing o noleggio a lungo termine. Ciò significa che si tratta a tutti gli effetti (e non solo sulla carta) di vetture usate, sebbene a fini commerciali e non privati. Il loro prezzo sarà pertanto basso, ma sul chilometraggio non si possono avere informazioni standard.
Rimane questa una delle domande più gettonate tra chi si appresta a virare verso un’auto a km 0. Chi la acquista non avrà diritto ai 24 mesi canonici concessi per un’auto nuova ma, di norma, a dodici mesi in meno. Tuttavia non sono pochi i concessionari che, determinati a snellire il parco macchine a propria disposizione, la prolungano fino a 24 all’atto della vendita.
Riempiti i piatti, non resta che porli sulla bilancia dei pro e dei contro. Partiamo dai primi.
Detto della garanzia e di un handicap irrisorio come quello del chilometraggio già sostenuto, esistono altre variabili potenzialmente negative da prendere in considerazione.
Se sono considerate auto economiche, qualche motivo dovrà pur esserci. Oltre a quanto suggerito finora, ovvero quello di effettuare un adeguato controllo sullo stato della carrozzeria, sarà opportuno verificare (in proprio) l’effettivo sconto praticato, consultando il prezzo al nuovo dell’automobile in questione. Inoltre non fa mai male un check “a vista” del contachilometri.
Un’ultima raccomandazione prima di giungere alle conclusioni. Detto che in Italia è la Fiat a monopolizzare il mercato delle auto km 0 (con Panda, 500 e 500L ad occupare i primi tre posti nelle vendite) e che l’area privilegiata è il Nord, dove si registrano oltre due terzi delle transazioni del segmento, è utile rinfrescare la memoria su un argomento spinoso: il bollo auto. Nello specifico il primo va pagato entro la fine del mese di immatricolazione, a meno che questa non avvenga negli ultimi 10 giorni del mese. Tradotto: in due terzi dei casi il primo bollo è a carico della concessionaria.
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