Secondo dati ACI e Segugio.it, il numero di proprietari di auto nuova under 25 anni è quasi dimezzato in 10 anni per ragioni sociali ed economiche. I giovani non sognano più la prima auto. Il numero di proprietari di auto con meno di 25 anni si è dimezzato in un decennio.
Che il settore automobilistico sia in crisi, piuttosto profonda, non è affatto un segreto. Prima la pandemia, poi la carenza di semiconduttori e, infine, l’aumento dei prezzi del carburante hanno fortemente compromesso le possibilità di vendita di produttori, con cali che hanno sfiorato il 100%.
I neopatentati non vogliono più un’auto di proprietà. Secondo quanto scoperto dagli analisti del sito di comparazione offerte per assicurazione auto, il numero di auto intestate agli under 25 è in netto calo rispetto a dieci anni fa. Un dato che arriva da una ricerca di Segugio.it, però, potrebbe addirittura essere più preoccupante della crisi dei semiconduttori o dell’aumento dei costi del carburante: i più giovani, insomma, sembrano non voler più comprare auto. Perché gli under 25 non vogliono comprare più auto?
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Il calo è decisamente importante: -43% in un arco di appena 10 anni (con popolazione rimasta di fatto immutata). Insomma, i neomaggiorenni sembrano non voler più guidare; o, per meglio dire, sembrano non volere più un’automobile. Ma come mai? Come già rilevato dall’ACI nel 2021, il calo di proprietari auto tra chi ha appena preso la patente è considerevole. Se nel 2011 le auto intestate a chi era under 25 erano 1 milione e 27 mila circa, dieci anni dopo il numero è sceso quasi della metà. Dati ACI alla mano, nel 2021 gli under 25 intestatari di un’auto erano 590 mila.
Secondo la ricerca condotta da Segugio.it, sono diversi i fattori che influenzano il deciso calo di under 25 proprietari di un veicolo. A grandi linee, però, è possibile racchiudere tutto in due macro categorie: sociale ed economica.
Vendere auto nuove è diventato sempre più complesso, sia per mancanza di materie prime sia perché chi acquista è sempre in diminuzione. Una tendenza, quella rilevata nel mercato italiano, che coinvolge in maniera generalizzata anche i mercati degli altri Paesi sviluppati. Per questo non deve sorprendere che la gran parte dei produttori auto sta investendo sulla creazione di nuovi marchi dedicati al noleggio a breve termine o al car sharing (Mobilize di Renaul e Kinto di Toyota, per non parlare di Lynk&Co). Il futuro del settore automotive, insomma, sembra essere sempre più slegato alla vendita di auto, ma quanto all’offerta di servizi legati all’utilizzo di veicoli condivisi per una mobilità sempre più smart.
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