Multe preferenziale Via di Portonaccio. Da circa due mesi a Roma è esploso il caso delle multe elevate agli automobilisti che hanno transitato nella Via di Portonaccio, corsia preferenziale riservata al passaggio dei mezzi pubblici.
Ci sono stati dei cittadini che – non accortisi delle informazioni inviate dal Comune per il ripristino della corsia preferenziale – dicono di avere preso decine e decine di contravvenzioni.
I multati si sono posti il problema di come reagire a questa situazione, che vivono come un’ingiustizia. Costoro – dopo essere stati abituati per diverso tempo a passare per quella strada perché la corsia preferenziale era stata sospesa – non si sono accorti del ripristino ed hanno continuato a percorrerla, commettendo così un’infrazione al codice della strada.
Molti dicono che questo sia accaduto perché non è stata data adeguata informazione sul ripristino della corsia preferenziale.
Il Comune di Roma in proposito non ha mai assunto una posizione definitiva e nonostante l’interessamento di qualche politico, ad oggi non si è addivenuti ad alcuna risoluzione politica.
Le strade possono essere soltanto tre:
Scartata la prima soluzione, le altre due presentano vantaggi e svantaggi.
Generalmente si considera che Il ricorso al Giudice di Pace abbia più probabilità di essere accolto, ma la procedura richiede un’istruttoria (che difficilmente un singolo cittadino è in grado di portare fino in fondo) ed ha un costo. Per abbattere il costo, molti ritengono opportuno fare un ricorso cumulativo (cioè, tante multe dello stesso automobilista, oppure anche tante multe di tanti automobilisti). Il ricorso cumulativo ha tuttavia delle importanti incognite processuali, che rischiano di vanificare il risparmio e possono avere anche conseguenze negative sull’esito del ricorso (o dei ricorsi). Inoltre, il Comune di fronte a pochi ricorsi cumulativi di importo notevole potrebbe essere portato a difendersi in modo più agguerrito, che non se fosse inondato da una marea di ricorsi di piccolo importo.
Il ricorso al Prefetto non ha costi (eccettuato quello della raccomandata da spedire), ma se viene respinto comporta il raddoppio della sanzione. E’ bene sapere che contro la decisione del Prefetto, è possibile fare ricorso al Giudice di Pace (si torna alla situazione di cui sopra).
Il Prefetto – ricevuto il ricorso – ha tre strade: 1) Respingere il ricorso. 2) Accogliere il ricorso. 3) Rimanere in silenzio per 180 o 210 gg. (a seconda che il ricorso sia inoltrato tramite l’organo accertatore, oppure se inviato direttamente al prefetto) e così accogliere silenziosamente il ricorso.
E’ difficile dire quale sia la strada migliore in questa situazione così confusa.
Forse aspettare di conoscere le prime decisioni dei Giudici di Pace e poi muoversi (avendo nel frattempo presentato il ricorso al Prefetto per non far consolidare le multe) potrebbe essere la scelta meno rischiosa.
In ogni caso, Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Avvocati Indipendenti
#dallapartedellautomobilista #dallapartedellalegge
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