Ma siamo davvero sicuri che l’etichetta “low cost” sia sempre un bene? Nel caso della patente, nient’affatto: insegnare a guidare è una cosa troppo seria per risparmiarci sopra.

Su Internet si trovano molte offerte scontatissime su corsi di formazione per il conseguimento della patente, in particolare della patente B. Ci sono offerte davvero “low cost”, che arrivano a una riduzione del 90 per cento del prezzo iniziale, promossi da autoscuole attraverso operatori tra cui Groupon, Prezzofelice, Poinx e Ultimoprezzo (che non intermedia coupon ma si limita a fare da vetrina agli altri intermediari), PAYOKEE e altri intermediari. Non è solo una constatazione di buonsenso, ma anche un fenomeno inevitabile con le norme varate negli ultimi tre anni. Soprattutto da gennaio, con l’entrata in vigore della riforma europea delle patenti: le esercitazioni di guida vanno svolte anche sulla viabilità extraurbana e col buio e gli esercizi di controllo del mezzo richiesti nell’esame pratico di guida delle moto sono diventati più impegnativi. Senza contare che la patente è solo un’abilitazione a muovere un veicolo su strada pubblica, mentre il vero controllo del mezzo in tutte le condizioni s’impara solo con corsi di guida sicura da svolgere in pista volontariamente (a pagamento, come ovvio).

patente auto low cost

 L’unione Nazione Autoscuole punta il dito contro i corsi per la patente auto offerti a costi stracciati, quasi sempre su Internet. «Ne abbiamo trovati persino a cento euro, tutto compreso» spiega l’unione autoscuole, vale a dire con uno sconto che sfiora il 90% del prezzo base. L’offerta è completa: corso di teoria, pratiche, foglio rosa, esami e persino qualche lezione di guida. La formazione per la patente non si può scontare come una pizza, perché a essa è legata la sicurezza su strada in primo luogo dei giovani, e le autoscuole hanno il dovere di far comprendere questo fatto agli utenti e di impegnarsi a offrire servizi consoni alla loro mission, che non è far superare l’esame per la patente, ma insegnare a guidare in modo responsabile e sicuro”. L’inghippo, sostiene l’Unasca, sta nei costi nascosti. «L’abbiamo scoperto – spiega Patella, segretario dell’Unasca – provando un corso comprato con un coupon su Internet. Una volta in autoscuola abbiamo appreso che la data dell’esame era già stata fissate e per spostarla avremmo dovuto pagare 50 euro di differenza. Altri 150 euro erano invece previsti, in caso di bocciatura, per richiedere un nuovo esame di teoria, mentre ripetere la pratica avrebbe richiesto ulteriori 200 euro». Per non parlare del fatto che in aula si stava seduti in terra perché c’erano pochi posti rispetto agli iscritti e, infine, se si saltava una lezione di pratica per un impedimento, non si poteva recuperare, ma solo ricomprare pagandola ex novo. Il sospetto sempre più diffuso – spiega Patella – è che l’autoscuola guadagni di più sulla bocciatura di un candidato, piuttosto che sulla bontà del servizio che dovrebbe offrire”. In sostanza, sottolinea l’Unasca, non basta guardare il prezzo, ma bisogna considerare la qualità dell’insegnamento e il servizio offerto. Che ha dei costi da cui sembra molto difficile sfuggire. «La formazione della patente non si può scontare come una pizza – continua Patella -. Perché a essa è legata la sicurezza della strada, in primo luogo dei giovani». La buona formazione richiede strumenti efficaci, rispetto degli standard europei e formatori aggiornati. «Un istruttore professionale costa più di 20 euro allora, mentre il prezzo della benzina continua a lievitare» conclude Patella.

UNASCA invita le famiglie e tutti coloro che si accingono a prendere la patente a fare grande attenzione a cosa si compra on line, perché la patente ha a che fare con la sicurezza sulla strada e si prende una volta sola, per questo i soldi spesi oggi nelle scuole guida sono un investimento che fa risparmiare in futuro in termini di incidenti, assicurazione, consumi, multe.

 

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