Alzi la mano chi ha creduto in un 2015 esente da rincari!
Sì, perché ci hanno fatto credere nel bonus degli 80 euro, nella riduzione dell’Irap per le aziende e negli sgravi fiscali per i neoassunti, ma non ci hanno detto che il 2015 sarebbe stato l’anno anche dei rincari, a cominciare dal rinnovato pagamento del bollo per auto e moto storiche, fino ad arrivare ai pedaggi autostradali.
A partire dal 1° Gennaio, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Società Concessionarie di autostrade adeguano i pedaggi autostradali, considerando tali aumenti necessari per superare l’attuale congiuntura economico-finanziaria.
Secondo Altroconsumo, l’aumento medio dei pedaggi è pari a 0,6% rispetto al 2014 (+9,5% rispetto al 2012), con picchi massimi su tratti come Milano – Bergamo (+6%), mentre per le tratte brevi, la Asti-Cuneo, l’Autostrada del Brennero, il Consorzio Autostrade Siciliane, e Autostrade Meridionali le tariffe sono rimaste invariate.
L’Associazione, che ha monitorato 43 tratte a tariffa fissa, sia brevi con una sola uscita (circa 20 km), sia molto lunghi (ad esempio Milano – Venezia), sottolinea, inoltre, che i rincari crescono man mano che aumenta la distanza. Per le tratte comprese tra i 45 e i 100 km si registreranno rincari superiori all’1%, per i tratti fra i 100 e i 150 km gli aumenti saranno circa dell’1%, per le tratte tra i 150 km e i 200 km i rincari sfioreranno un +0,72% rispetto al 2014, mentre per le tratte superiori ai 200 km assisteremo a tariffe più care dell’1,13% rispetto allo scorso anno.
Nel dettaglio gli automobilisti più colpiti sono gli habitués della Milano – Bergamo, dove le tariffe sono aumentate del 3%, quelli della Brescia – Padova, della Tangenziale di Milano e della Torino – Savona, dove i rincari raggiungono il tetto dell’1,5%. Quanto ai tratti meridionali, il pedaggio della tratta Napoli – Salerno è più caro del 2,4% rispetto allo scorso anno. L’aumento medio ponderato per l’intera rete autostradale, rende noto il Ministero, è pari all’1,32%.
Per consultare l’elenco completo dei tratti interessati dagli aumenti, si invita a consultare la nota diffusa sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: http://bit.do/aumentopedaggi
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