Secondo i dati pubblicati dall’ISTAT il 4 novembre 2014, in Italia il numero di incidenti stradali, nel 2013, è sceso rispetto all’anno precedente del 3,7%, confermando la tendenza, ormai, in atto negli ultimi anni che vede gli incidenti stradali compresi quelli mortali in diminuzione.
La stessa tendenza è anche presente i tutti i paesi dell’Unione Europea, con una riduzione degli incidenti stradali per tutta l’area EU del 17,7% tra il 2010 e il 2013 e una media di 51,4 vittime per milione di abitanti. Se si considerano, poi, i singoli paesi dell’Euro-zona, l’Italia, nella classifica dei paesi più virtuosi, si trova al 14 posto con un valore pari a 56,2 vittime per milione di abitanti, dopo Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.
Nel 2013 l’ISTAT ha registrato un totale di 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno implicato 257.421 feriti e 3.385 morti. Sebbene questi dati siano comunque drammatici, tuttavia vedono un’inflessione degli incidenti del 3,7% rispetto al 2012 e del 3,5% per il numero di feriti e addirittura del 9,8% per il numero delle vittime. È interessante, inoltre, constatare che si registrano più incidenti sulle strade urbane che sulle autostrade con 136.438 incidenti, contro i 9.265 delle strade ad alta velocità. Mentre le strade più pericolose rimangono le vie extraurbane dove, nel 2013, si sono verificati 35.524 incidenti, con 57.291 feriti e 1.643 morti.
Nonostante la diminuzione degli incidenti stradali, è con rammarico che riferiamo l’aumento dei casi di pirateria segnalato dall’Osservatorio il Centauro-Asaps che ha registrato, nel 2014, 1.009 casi di pirateria stradale con omissione di soccorso, che hanno comportato 119 vittime e 1.224 feriti. I dati dell’Osservatorio il Centauro-Asaps descrivono un’aumento di quasi il 4% delle omissioni gravi di soccorso, con una crescita del numero delle vittime, specialmente tra i pedoni e i ciclisti. Scioccante è anche il dato sulle categorie più deboli che registra un coinvolgimento di 132 minori in casi di pirateria stradale e di 152 anziani. Le regioni più colpite sono: Lombardia al primo posto (15,9% degli episodi), seguita da l’Emilia-Romagna (11%), dal Veneto (9,3%) e poi dal Lazio (9,1).
Da i dati dell’Osservatorio, inoltre, emerge che, contrariamente a quanto si pensa, la pirateria è un fenomeno diurno, infatti, l’84,3% dei casi nel 2014 si sono verificati di giorno e sono stati compiuti per il 90% da persone di sesso maschile. Di questi pirati, poi, il 57,8% è stato in seguito, rintracciato ed identificato. In base alle loro testimonianze, i motivi maggiori dietro gli atti di pirateria sarebbero da rintracciarsi, oltre, all’uso di sostanze alcoliche o stupefacenti, nella paura di perdere la patente o nella mancanza di copertura assicurativa.
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