Il Parlamento Ue ha deciso lo stop alle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia
Il settore dell’energia, strettamente correlato al mondo dell’auto, è senza dubbio tra quelli che soffre le conseguenze più significative delle tensioni internazionali relative alla guerra Russia-Ucraina che va avanti ormai da oltre 40 giorni.
Se già prima dello scoppio del conflitto elettricità e gas avevano registrati importanti aumenti, anche per effetto di speculazioni, le cose sono peggiorate dal 24 febbraio scorso, giorno dell’invasione della Russia in Ucraina. A questo si è aggiunto il caro carburante che, di riflesso all’incremento delle quotazioni del petrolio sui mercati, ha visto salire in maniera vertiginosa i prezzi di benzina e diesel rendendo il rifornimento di carburante ancora più pesante per le tasche degli automobilisti italiani.
Così come per benzina e diesel, il rialzo del prezzo energia e del gas non mettono al riparo dagli aumenti anche coloro che hanno un’auto elettrica o a metano. Sono infatti ritoccate verso l’alto anche le tariffe di ricarica alle colonnine da parte dei fornitori di energia, mentre il metano è passato da 1 euro al kg a settembre alle media dei 3 euro al kg di questi giorni.
Il Parlamento europeo si è da poco espresso, approvando una risoluzione per l’embargo totale sull’energia proveniente dalla Russia con uno stop immediato sulle importazioni di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas. Inoltre anche lo stop ai trasporti previsto nelle nuove sanzioni avrà conseguenze negative sul prezzo del benzina, che potrebbe ulteriormente aumentare.
Di quanto il settore energetico sia un asset decisivo nell’economia russa ne è un chiaro esempio anche il video di grande impatto “Bloody Energy” (con immagini non adatte a un pubblico particolarmente sensibile) pubblicato qualche giorno fa dal presidente ucraino Zelensky sul suo profilo Instagram per chiedere all’Europa lo stop all’acquisto di carburante russo. Nella clip viene reso esplicito il legame tra importazioni dell’energia russa e finanziamento del conflitto con un parallelismo causa-effetto tra le immagini degli automobilisti che fanno rifornimento in Europa e quelle terribili della guerra in Ucraina che scorrono le une accanto alle altre.
Riportiamo un’intervista della BBC a Zelensky sul tema:
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