La guida distratta rappresenta una delle cause principali degli incidenti stradali. Lo raccontano i numeri, impietosi nello specifico italiano. Quelli diffusi dal “Tavolo della Sicurezza Stradale”, che ha visto nel luglio dello scorso anno la partecipazione di Anas, Aci, Ania, Polizia Stradale e di importanti cariche istituzionali, delineano un panorama sconfortante. L’81% dei sinistri che si verificano sulle strade del Belpaese sono figli della distrazione, e l’uso indebito dello smartphone, secondo quanto rivelato dall’Aci, concorre al 75% degli stessi.
Proprio per scoraggiare questa condotta pericolosa, e potenzialmente criminosa, Apple ha progettato una funzione utile ai guidatori. Si chiama “Non disturbare alla guida” ed è stata introdotta in iOS 11. Il suo utilizzo, in linea con la politica dell’azienda di Cupertino, è decisamente alla portata di tutti. Dal “Centro di Controllo” del proprio iPhone il guidatore dovrà solo premere sull’icona dell’automobile per evitare di ricevere notifiche mentre si trova al volante. Analogo è anche il passaggio che permette di disattivare la modalità. Il dispositivo genererà due tipi di risposta automatica.
La distinzione darà modo all’utente interessato a contattarci di avere comunque uno strumento per “riuscirci”. Starà a noi decidere se lasciarglielo fare. Magari accostando opportunamente il veicolo prima di ricevere la chiamata.
Può bastare una semplice funzione del cellulare per arginare un fenomeno di massa? Se la risposta appare scontata, le rilevazioni effettuate da EverQuote inducono a un cauto ottimismo. Stando a quanto evidenziato dalla compagnia assicurativa di Cambridge, infatti, sarebbe calato dell’8% l’utilizzo degli smartphone alla guida. Inoltre tre su quattro utenti coinvolti nel test hanno ammesso che la modalità ha contribuito ad accrescere il loro livello di prudenza.
Bando, però, alle facili esultanze. La statistica riguarda infatti soltanto gli utilizzatori dell’applicazione, dei quali ha indiscutibilmente “stimolato” il buonsenso. Non a caso, sulla scorta del successo avuto dai competitor, anche Google sta sviluppando un sistema analogo con Pixel 2 e Pixel 2 XL. Un ulteriore deterrente al malcostume è inoltre quello, ben più severo, offerto dai moderni autovelox in fase di sperimentazione in Australia. Un’evoluzione di quel TruCam già spauracchio degli automobilisti italiani e che, ancor più delle funzioni dello smartphone, per effetto dello “spettro” delle sanzioni, può aiutare ad arrestare una prassi potenzialmente mortale
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