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L’omicidio stradale diventa reato

Approvato ieri il DDL per il reato di omicidio stradale. Il Senato ha finalmente approvato la legge, dopo un percorso non privo di ostacoli lungo circa 4 anni.

Il percorso di questa legge iniziò grazie all’azione delle Associazioni Lorenzo Guarnieri, ASAPS e Gabriele Borgogni, che hanno ideato e spinto fino in Parlamento il provvedimento.

LE NUOVE MISURE

Con le nuove misure resta la pena base (da 2 a 7 anni) nel caso in cui la morte sia stata causata da una violazione del codice stradale, ma cresce notevolmente per altri casi:

  • Chi uccide alla guida, guidando con un tasso alcolemico maggiore di 1,5 g per litro o sotto effetto di droghe, potrà scontare da 8 a 12 anni.
  • Reclusione dai 5 ai 10 anni per omicida della strada con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l.

Per quanto riguarda le lesioni stradali previste pene a partire da 1 anno e 6 mesi fino a 4 anni di reclusione in base alla gravità delle lesioni riportate dalla vittima dell’incidente.

Pene inasprite anche per quanto riguarda una eventuale fuga del conducente (aumenti di pena da uno a due terzi) e per i conducenti di mezzi pesanti ed autisti di autobus.

Inserite anche la revoca della patente automatica in caso di condanna o patteggiamento, una nuova patente sarà nuovamente conseguibile soltanto 15 anni dopo, in caso di omicidio stradale. Raddoppiati i termini di prescrizione del reato e introdotto l’arresto obbligatorio per i casi più gravi ed eclatanti.

Provvedimenti e misure importanti, per un fenomeno, quello dei pirati della strada che nel solo 2014 registro oltre 1.000 casi con 119 vittime della strada.

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