Arval Italia ha mostrato ad Autopromotec 2022 le novità del suo Network di Riparatori Preferenziale, gli Arval Premium Center e Arval Center. Un’evoluzione della strategia di Arval avviata già da qualche tempo che rispecchia gli obiettivi riguardanti la flotta sempre più elettrificata e connessa, di cui parliamo in questo approfondimento. Per approfondire come funziona il Network di Riparazione Arval Italia abbiamo preso contatti con Marco Mosaici, Direttore Aftermarket Networks Arval Italia. Creazione di valore, innovazione e competenze tecniche certificate sono alla base degli obiettivi strategici del Network di riparazione Arval Italia dall’articolo di SicurAuto.
Arval ha avviato già da tempo la creazione di un ecosistema centrato sul valore riconosciuto al cliente e sulle competenze degli operatori (Arval Center, fornitori, partner tecnici, etc.). Ad Autopromotec si è posto l’accento sulla figura degli Arval Premium Center – officine multiservice dove si effettuano riparazioni diversificate e specializzate – e gli Arval Center, gli specialisti dei singoli servizi di riparazione. Il Network Arval Italia oggi, conta circa 190 Arval Premium Center e 1.265 Arval Center. “Nell’ultimo anno, Arval Italia ha ulteriormente rafforzato il ruolo dei propri partner del mondo della riparazione con tanti progetti innovativi per migliorare ulteriormente il servizio offerto ai clienti e driver, l’offerta di prodotti e servizi e per favorire lo sviluppo della mobilità elettrificata”.
– 400.000 riguardano la meccanica;
– 450.000 gli pneumatici;
– 100.000 la carrozzeria;
– 20.000 per vetri auto;
Riguardo alla riparazione dei parabrezza, essendo la flotta Arval composta da modelli recenti, “oltre il 60% degli interventi coinvolgono anche le telecamere degli ADAS, per cui è necessaria un’attrezzatura specifica per effettuare anche la ricalibrazione al termine dell’intervento”, ha precisato Marco Mosaici, Direttore Aftermarket Networks Arval Italia, durante il convegno “Sfide e opportunità dell’Aftermarket al Sud” al Salone della Mobilità sostenibile 2022.
Negli ultimi due anni Arval Italia ha risposto anche alle esigenze dei clienti, sempre meno propensi a spostarsi per consegnare e ritirare l’auto per assistenza. Una richiesta che ha segnato il successo dei primi 10 Centri di Raccolta in Italia. “Sono filiali degli Arval Premium Center situati in zone strategiche delle città, all’interno dei centri urbani o in aree facilmente raggiungibili, in cui i clienti che hanno bisogno di un intervento di assistenza possono lasciare la propria auto, avere immediatamente a disposizione un veicolo sostitutivo oppure un’e-bike e poi ritirare la propria auto una volta terminato l’intervento. La rete di Centri di Raccolta è destinata ad aumentare ancora e si prevedono altre 10 nuove aperture nei prossimi mesi”.
La formazione della rete preferenziale segue gli sviluppi tecnologici del mercato auto, in particolare riguardo alla transizione energetica, e incrementando anche le competenze manageriali degli operatori. “Nel corso del 2021, sono oltre 200 le ore di formazione erogate al Network Arval in collaborazione con autorevoli partner del mercato, che hanno riguardato molteplici aspetti, sia tecnici e sia manageriali. L’aggiornamento e la specializzazione sono infatti fondamentali per poter affrontare i cambiamenti profondi che stanno interessando il settore della mobilità, anticipare le tendenze ed essere così in grado di confermarsi e restare competitivi nel mercato. Uno degli aspetti su cui maggiormente si è concentrata l’attività formativa è legato all’elettrificazione dei veicoli e, oggi, il 90% della rete preferenziale Arval è certificata PES-PAV”. Il piano strategico Arval Beyond ha come obiettivo 700.000 veicoli elettrificati nella flotta globale Arval e con questa visione Arval Italia ha avviato un concreto piano di realizzazione dei punti di ricarica presso le sedi degli Arval Premium Center e Arval Center. “Nel complesso, oggi, circa la metà di loro ha un punto di ricarica attivo”.
Arval Italia ha puntato sulla creazione di valore aggiunto del servizio offerto ai clienti e, iniziando dagli Arval Premium Center e poi coinvolgendo gli Arval Center, ha definito gli standard di qualità e competenza tecnica che oggi sono certificati da RINA Services. “La rete di Arval Premium Center e Arval Center, secondo uno studio sulle certificazioni nel mondo automotive svolto in Europa da RINA, è il primo Network di una società di noleggio ad avere una rete di assistenza, con una numerica significativa, certificata da un organismo di certificazione secondo uno standard proprietario approvato e verificato”. Oggi tutti gli Arval Premium Center sono certificati RINA ed entro la fine del 2022 si dovrebbe completare il processo di certificazione anche di tutti gli Arval Center. “Per i centri più virtuosi che rientrano all’interno di KPI specifici, riconosciamo dei bonus importanti a fine anno. Lo facciamo perché vogliamo premiare chi lavora bene, per noi la rete è un vero e proprio Partner del nostro business”.
Il “sistema Arval”, riorganizzato da Marco Mosaici circa 10 anni fa, ha come obiettivo quello di trovare un compromesso tra qualità della riparazione, cost-saving, riduzione dei tempi di fermo auto e distribuzione del valore su tutta la filiera dell’aftermarket. Per valore intendiamo, ovviamente, il fatturato: basti pensare che Arval, ad esempio, acquista ogni anno volumi significativi di ricambi e servizi. Nonostante la forza contrattuale, Arval stringe accordi con i più importanti player della distribuzione ricambi (Groupauto, Magneti Marelli, Bosch, etc.) ai quali paga manodopera e ricambi, lasciando marginalità a tutti gli operatori affiliati. Arval Italia dichiara di riconosce all’aftermarket costi in linea con la media del mercato indipendente (secondo GiPA la media della manodopera IAM in Italia è 32 euro).
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