auto elettriche batteria

Aumentare l’autonomia delle auto elettriche e facilitarne la ricarica è diventata la condizione essenziale per convincere i clienti a scegliere un veicolo a tecnologia green ed è per questo che tutte le più grandi case automobilistiche stanno investendo in progetti che permettano di ricaricare più facilmente le batterie e che ne allunghino la durata e l’autonomia.

Sistema di ricarica wireless della TKD

La multinazionale giapponese TKD ha dichiarato che, entro il 2018, prevede di lanciare un sistema di ricarica wireless per le auto elettriche, ovvero senza contatto tra la fonte di energia e la batteria. Questo sistema prevede una base di ricarica dotata di una bobina che genera un campo elettromagnetico che viene ricevuto da una bobina di induzione presente nell’automobile che trasforma l’energia magnetica in energia elettrica e ricarica la batteria del veicolo.

La TKD sostiene che il sistema potrà funzionare, addirittura, quando la bobina emettente e ricevente saranno distati 10 km e che questa tecnologia, ormai già testata su circuito, sarà pronta per essere inserita nei primi prototipi entro il 2015.

Sistema di ricarica wireless a induzione della Volvo

La TKD, comunque, non è l’unica ditta che sta tentando di realizzare questa tecnologia, sebbene, per ora, sembra sia quella che abbia avuto i migliori risultati. Un consorzio di aziende tra le quali figurano la Volvo Car Group, la Bombardier Transportation e il carrozziere Van Hool stanno studiando la possibilità di sviluppare una ricarica ad induzione che, effettuata tramite una piattaforma inserita nella pavimentazione dei parcheggi, dovrà trovarsi sotto l’auto per permettere la ricarica. Durante i test realizzati dal consorzio, si è riuscito a ricaricare un esemplare di C30Elettric da 89 kW in circa due ore e mezza, un tempo addirittura inferiore a quello della ricarica tramite rete elettrica.

Sistema di ricarica a risonanza magnetica della Toyota

Anche la Toyota sta cercando di sviluppare una tecnologia di ricarica wirless basata, invece, sulla risonanza magnetica che a una frequenza di 85 kHz e una potenza di 2 kW, è in grado di ricaricare la batteria della Prius plug-in in circa novanta minuti. Contemporaneamente la ditta giapponese sta, anch,e progettando una tecnologia che aiuti l’automobilista a parcheggiare l’auto correttamente sopra la piastra di ricarica.

La tecnologia di induzione della BMW

Non da meno è la BMW che, in collaborazione con la Mercedes Benz, sta sviluppando una tecnologia di induzione che sarà in grado di ricaricare in 3 ore un’auto come la BMW i8 utilizzando un impianto da 3,6 kWatt. Il sistema, secondo le prime stime, avrebbe un’efficienza altissima, pari al 90% e la BMW vorrebbe, ulteriormente, migliorarlo per portarlo a 7 kWatt, in modo da ridurre il tempo di ricarica. La casa tedesca ha, poi, stretto un’accordo con il produttore di mezzi di trasporto militari e civili Daimler per realizzare uno standard di costruzione che permetterebbe di realizzare un sistema di ricarica compatibile con diversi marchi e tipi di veicoli.

Sistemi ibridi di ultima generazione

Altre ditte, allo stesso tempo, stanno sviluppando motori ibridi ad alte prestazioni, la Volvo, per esempio, in ottobre ha presentato  il prototipo del propulsore da 450 CV High Performance Drive-E, Porsche Italia ha portato in anteprima l’H2R Ecomondo, nei padiglioni espositivi della Fiera di Rimini, le sue auto con tecnologia plug-in, le cui batterie possono essere caricate anche senza l’ausilio del motore a combustione interna, utilizzando una fonte di energia elettrica esterna collegata attraverso sistemi a cavo o wireless. 

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