Scatole nere

Quando parliamo del mercato dell’auto o di quello assicurativo l’Italia non gode mai di buona reputazione. Abbiamo le tariffe Rc Auto più care d’Europa, il parco macchine più vecchio del continente, truffe assicurative sempre “più innovative” e la lista sarebbe lunga da compilare. Però quest’anno il nostro Paese potrà vantarsi, a livello internazionale, di un primato positivo. Siamo la nazione con il maggior numero di scatole nere installate a bordo delle auto.

Un recente rapporto dell’ANIA (Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici) ha confermato che, a fine del 2014, saranno circa 3 milioni le black box (note come scatole nere) installate sulle vetture degli italiani. Un mercato che ha fatto registrare una crescita impressionante in poco più di dodici mesi, basti pensare che a fine 2012 erano solo 1.2 milioni i veicoli dotati di un device capace di monitorare la guida di un mezzo. Una spinta derivata non solo dalla maggiore disponibilità sul mercato dei dispositivi ma anche dalla volontà degli automobilisti di sperimentare.

Una scelta, quella degli automobilisti italiani, dettata anche dalle buone condizioni contrattuali proposte della compagnie assicurative per chi avesse scelto una polizza assicurativa con black box. Un’occasione d’oro soprattutto per i neopatentati che, quasi sempre penalizzati, hanno potuto giovare (dati ANIA) di una riduzione del premio assicurativo tra il 38% di Roma e il 60% di Palermo.

L’utilizzo delle scatole nere non solo permette di abbattere i costi dell’Rc Auto, riducendo vistosamente il numero di frodi ai danni delle compagnie assicurative, ma anche di modificare lo stile di guida degli automobilisti. Monitorando il modo in cui guidiamo ci rende degli automobilisti più consapevoli, attenti e rispettiamo di più il Codice della Strada.

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