L’automotive diventa smart: le case automobilistiche non venderanno più modelli ma servizi di mobilità. L’automotive sta iniziando a trasformarsi in un nuovo modo di concepire la mobilità. Se un marchio storico come Mercedes-Benz ha battezzato a inizio 2022 la sua divisione mobility nello stesso giorno, il 29 gennaio, in cui nel 1886 l’ingegnere Carl Friedrich Benz fece domanda di brevetto per la sua prima vettura, vuol dire che per l’industria dell’automotive la mobilità intelligente e sostenibile è l’inizio di una nuova era. La speranza di una rinascita dopo anni difficili, dal dieselgate (lo scandalo delle manipolazioni delle emissioni dei motori diesel Volkswagen, 2015) alla pandemia (primavera 2020).
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Molte case automobilistiche hanno iniziato a pensare all’automotive come ad un tipo di mobilità più smart. Tutto è cominciato con il car sharing, oltre 10 anni fa (il debutto di Car2Go risale al 2008 ma in Italia arrivò nel 2013, a Milano), con Mercedes che propone su larga scala la possibilità di affittare una Smart per il tempo che serve. L’auto condivisa ha avuto una battuta d’arresto durante l’emergenza sanitaria, ma è ormai un modello su cui punta adesso Stellantis (la casa nata dalla fusione di Fca e Psa): con la sua divisione di mobilità Free2Move a inizio maggio ha acquisito proprio da Mercedes ShareNow.
Dalla crisi del microchip e la crisi economica le automobili si vendono molto meno. I grandi produttori dell’automotive sono al lavoro per immaginare un futuro che non li veda più solo come costruttori di auto: hanno cominciato a mettere il loro marchio su bici e monopattini, studiano veicoli leggeri per muoversi in città con un minore impatto ambientale. Inoltre si inizia a per passare dalla vendita di un prodotto di settore automotive verso l’offerta di servizi di mobilità. La mancanza di chip, ma anche la crescita parallela dei servizi di smart mobility che, soprattutto nelle città, permettono di muoversi più velocemente e ridurre le emissioni di co2. La sostenibilità è un valore per le nuove generazioni che si fa sentire sui conti economici delle grandi aziende.
Mercedes punta a diventare la prima azienda in Europa a permettere i pagamenti con l’auto, in partnership con Visa entro il 2022, a partire da Gran Bretagna e Germania. Di certo Mercedes non ha rinunciato alla nuova mobilità. Produce bici, la nuova divisione propone numerose soluzioni per la gestione di servizi di mobilità individuali e delle aziende, ragiona sui dati e sulle smart city e pensa al futuro in cui l’auto non sarà più solo un mezzo di trasporto, ma un luogo di intrattenimento (con la guida autonoma potremo anche guardare un film o una lezione in tv) e un sistema di pagamento.
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