Negli ultimi anni, in seguito all’aumento dei servizi di noleggio auto, è venuto alla luce il problema delle multe con il car sharing : molti, infatti, sono stati i casi di persone che, pur ritenendo di aver risparmiato usando un’auto a noleggio, hanno, poi, trovato la brutta sorpresa di un verbale nella cassetta della posta.
Bisogna sottolineare che molte delle multe con il car sharing derivano dalla mal informazione: infatti, sebbene queste macchinette possano entrare nelle ZTL ed essere parcheggiate, sia su strisce gialle che su strisce blu, bisogna sempre stare bene all’erta che la zona ZTL, che si sta varcando, rientri tra quelle permesse per il car sharing e che il parcheggio, nel quale si sta lasciando l’auto, non sia soggetto, in quel giorno, a qualche tipo di evento speciale, come la pulizia della strada o al divieto di sosta momentaneo per la presenza, ad esempio, di un mercato rionale.
Lampante è il caso di Milano, dove negli ultimi mesi, molti automobilisti si sono ritrovati multe con il car sharing per essere entrati in zone ZTL non consentite alle macchinette a noleggio. Infatti, le auto in car sharing possano entrare nell’Area C di Milano, ma non nelle altre zone ZTL, è quindi molto difficile per un automobilista gestire questa informazione senza commettere errori, non sempre ,infatti, è facile leggere al volo il cartello posto accanto al varco, magari con traffico intenso e il clacson sempre pronto dell’automobilista alle proprie spalle.
Un altro problema è quello della notifica delle multe: in caso di multe con il car sharing l’ente responsabile deve notificare il verbale alla società di noleggio e attendere la comunicazione da questa dei dati di chi ha utilizzato il veicolo al momento dell’infrazione. L’amministrazione non può però decurtare i punti patente ( in caso l’infrazione li comporti) perchè deve attendere la comunicazione anche dell’interessato stesso (non è detto che la persona che abbia fornito i dati per affittare la macchina sia effettivamente chi la guidava al momento dell’infrazione).
Una volta ricevuta la notifica, la società di noleggio o car sharing deve inviare il verbale a colui che aveva in usufrutto l’auto al momento dell’infrazione. In questi casi, poichè c’è un doppio passaggio, il termine entro il quale la multa deve essere notificata all’automobilista non è più di 90 giorni, ma di 240, inoltre, il soggetto è sottoposto al pagamento di due spese di notifica (quelle dell’amministrazione alla società e quelle delle società all’automobilista) ed è, comunque, vincolato, in caso di perdita di punti patente, a comunicare il nome del conducente all’ente responsabile entro 60 giorni dalla notifica del verbale.
Ricorso multe con il car sharing: un esempio pratico
Nel caso in cui si ricevano multe con car sharing come ci si deve comportare? Si può fare ricorso? Le multe con il car sharing possono essere contestate, ma essendo un po’ particolari è meglio stare attenti o affidarsi ad un professionista. Infatti, prima di fare ricorso è bene capire se effettivamente siano presenti nel verbale i presupposti legali per una contestazione per non incappare in multe ancora più salate.
Per sottolineare questo concetto vogliamo raccontarvi la storia di un nostro utente.
Il signor Massimiliano Cantagalli, aveva noleggiato un’auto in car sharing e, dopo aver terminato le sue attività, l’aveva lasciata in un parcheggio a strisce blu senza notare però che, quel giorno era soggetto a scarico merci. Molti mesi dopo si è ritrovato nella cassetta della posta la notifica dell’infrazione con conseguente multa, ma era passato così tanto tempo che non si ricordava per nulla né dell’episodio né di aver commesso la suddetta infrazione.
Indignato, per questa sanzione che riteneva ingiusta, decide di utilizzare il servizio Help Multe di tiassisto24 per richiedere una consulenza ai nostri avvocati, ritenendo che la multa fosse errata e il parcheggio dove aveva lasciato l’auto fosse legittimo.
In meno di 36, uno dei nostri legali gli ha risposto comunicandogli che, effettivamente la multa era ricorribile, ma non per il motivo da lui indicato, bensì perchè il verbale gli era stato notificato oltre i 240 giorni previsti dalla legge.
Sollevato per la risposta il signor Cantagalli decide, quindi, di affidarsi ai nostri avvocati e di procedere con il ricorso online presso il Giudice di Pace al prezzo di 65 euro comprensivo di spese amministrative, spese di spedizione dell’atto e compenso per l’avvocato.
Pochi mesi dopo, riceve la comunicazione della vittoria e la sentenza del Giudice di Pace dove si stabiliva che, non solo il Signor Cantagalli non doveva pagare la multa, ma veniva rimborsato anche delle spese amministrative e legali, quindi avrebbe ricevuto anche indietro 43 euro dei 65 spesi per intraprendere il ricorso.
Se il signor Cantagalli avesse proceduto da solo alla contestazione, indicando come motivo del ricorso il luogo del parcheggio avrebbe perso e avrebbe dovuto pagare una multa salata più le spese amministrative per il ricorso. Utilizzando, invece, il servizio di consulenza multe di tiassisto24 ha intrapreso il giusto ricorso ed ha vinto la sua contestazione.
Se anche tu hai ricevuto una multa che ritieni ingiusta, ma non sei sicuro di poterla contestare, affidati al servizio Help Multe, i nostri avvocati ti forniranno una consulenza in sole 36 ore.
Perdonate una osservazione relativa alla comunicazione dei dati del conducente: l’uso del car sharing è strettamente personale, l’utilizzo è subordinato alla attivazione del servizio tramite un codice che solo l’abbonato ( chiamiamolo così) può avere. inoltre mi sembra che per contratto sia previsto che l’autorizzazione ad usare le autovetture sia limitata a chi sottoscrive l’abbonamento.
Non è previsto che si possa “prestare” la macchina a qualcun altro.
Quindi di conseguenza la conferma da parte del conducente dei propri dati ( laddove prevista) è superflua perché è ovvio che chi è al volante è anche il titolare del noleggio.
Dunque perché l’obbligo da parte del titolare dell’abbonamento di confermare il fatto di essere effettivamente anche il conducente?