divieto di fumo alla guida

Fumare alla guida distrae il guidatore esattamente come l’uso di un apparecchio cellulare ed è per questo che dovrebbe essere punito alla stessa maniera, ovvero con una multa da 161 a 646 euro. Questo è quanto ritengono i 17 Senatori di Forza Italia, tra cui Antonio Razzi e Domenico Scilipoti, che hanno presentato la proposta di modifica del Codice della Strada per vietare il fumo alla guida, come già fatto in altri paesi, come Inghilterra e Svezia.

Il DDL che propone il divieto di fumo alla guida

Il disegno di legge n.1902, presentato al Senato il 30 aprile, è stato assegnato, l’8 luglio, alla Commissione dei lavori pubblici che, ora, lo sta valutando. Il DDL propone di inserire un nuovo articolo nel Codice della Strada, il 173 bis, che imponga il divieto di fumo al conducente dell’auto durante la marcia. In caso di infrazione, si prevedono sanzioni del tutto simili a quelle imposte per l’uso di apparecchi cellulari alla guida, ovvero multe da 161 a 646 euro e ritiro della patente, se si è sorpresi a commettere la stessa infrazione due volte in due anni.

Motivazioni per il divieto di fumo alla guida

Le motivazioni alla base di questa proposta di legge sono svariate: nella relazione che accompagna il DDL si sostiene che fumare, mentre si guida, provoca disattenzione e che la presenza stessa del fumo nell’abitacolo può influenzare la reattività del guidatore, aumentando le possibilità di provocare un incidente.

Secondo il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che nel 2013 aveva presentato un DDL per introdurre il divieto di fumo in auto in presenza di minori, poi decaduto, vi è la necessità di tutelare i passeggeri terzi dal fumo passivo ed in particolare i bambini e, anche, la necessità di tutelare l’ambiente: molti fumatori, infatti, hanno l’abitudine di gettare mozziconi di sigaretta fuori dal finestrino sporcando le strade e rischiando di provocare incendi.

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