La scorsa settimana avevamo pubblicato un articolo su come due programmatori americani fossero riusciti ad hackerare una Jeep Cherokee (per leggerlo clicca qui), evidenziando i pericoli in cui incorrono le auto connesse. Bene, la vicenda ha avuto risvolti particolarmente duri per la Fiat Chrysler Automobiles: il richiamo di 1,4 milioni di vetture che si va ad aggiungere alla multa da 105 milioni di dollari che gli era stata inflitta dalla NHTSA lunedì 27 luglio (per saperne di più leggi qui).
I richiami delle auto connesse avverranno via USB
Per prevenire un ennesimo richiamo da parte della NHTSA, la FCA ha deciso di intervenire immediatamente per risolvere il problema di sicurezza informatico riscontrato dai due programmatori americani, rilasciando un aggiornamento del software UConnetc e richiamando 1,4 milioni di auto connesse giudicate a rischio attacco informatico.
I veicoli interessati sono tutti quelle dotati di sistema infotainment UConnect con schermo da 8,4 pollici, ovvero i Pickup Ram 1500, 2500, 3500, 5500, le Dodge Viper, Durango, Charger e Challenger, le Jeep Cherokee e Grand Cherokee, i Model Year 2015 di Chrysler 200 e 300.
Per la prima volta nella storia del mondo auto, il richiamo delle vetture, non avverrà in officina, ma via posta: infatti, a tutti i proprietari interessati, verrà recapitata un chiavetta USB a casa con l’aggiornamento del software da installare. La ditta ha, inoltre, fornito un sito internet dedicato http://www.driveuconnect.com/software-update/ dove tutti i suoi clienti potranno controllare, tramite numero di telaio, la disponibilità dell’aggiornamento per la propria vettura e costituito una squadra di specialisti (System Quality Engineering Team) per fare in modo che problemi come questo non si verifichino più.
Le dichiarazioni di FCA sui pericoli delle auto connesse
Gualberto Ranieri, capo della comunicazione di Fca per i mercati Nafta, parlando della vicenda sottolinea che “tutti i settori industriali sono potenziali bersagli di un attacco da parte di hacker, e quello dell’automobile ovviamente non poteva fare eccezione”, ricorda che nel mondo reale nessuna auto FCA ha subito un attacco di questo tipo e che l’azienda si è subito adoperata per risolvere qualsiasi tipo di vulnerabilità sui modelli 2015.
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