omicidio stradale

Il 20 maggio è stato approvato dalla Commissione Giustizia del Senato il ddl che introduce il reato di omicidio stradale o nautico, inserendo un nuovo articolo, il 589 bis, nel Codice Penale Italiano.

Reato di omicidio stradale e nautico

Bisogna ancora aspettare l’approvazione della Camera, ma, con questo decreto legge, si introduce un nuovo reato nel Codice Penale italiano quello, appunto, di omicidio stradale o nautico: una legge che prevede pene severe per chi causa incidenti mortali o lesioni a persone, non solo su strada, ma anche in mare.

Secondo quanto stabilito dall’articolo 589 bis, in assenza di alcol o droghe, le pene vanno da 7 a 10 anni di carcere, per chi su strada provochi un incidente mortale:

  • andando a una velocità pari o superiore a quella consentita in un centro urbano
  • conducendo il veicolo ad una velocità non inferiore ai 70 km orari in un centro urbano
  • superi di almeno 50 km/h la velocità consentita sulle strade extraurbane
  • passando con il rosso
  • circolando contromano
  • a seguito d’inversione di marcia in corrispondenza o vicino a incroci, curve o dossi
  • a seguito di un sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua.

o per chi pilotando un’imbarcazione provochi la morte di un’altro individuo:

  • guidando alla velocità doppia di quella consentita
  • transitando in un’area dove la navigazione è vietata

In caso di guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti

Pene ancora più severe sono previste per chi causi incidenti mortali sotto effetto di alcol o sostanze stupefacenti. In questi casi, il ddl stabilisce una condanna dagli 8 ai 12 anni di carcere che possono arrivare a 18, nel caso di omicidio plurimo ed essere aumentati di un terzo in caso di fuga del conducente.

In caso di lesioni

Si può causare un incidente molto grave, anche senza commettere omicidio. E’ per questo che la norma stabilisce un aumento della detenzione in caso di lesioni fisiche a persone.

Nel caso in cui l’incidente sia causato sotto effetto di alcol o droga la pena andrà dai 2 ai 4 anni di carcere, mentre nel caso in cui venisse causato per aver infranto una delle regole elencate nel secondo paragrafo di questo articolo da 9 mesi a 2 anni di carcere. La pena, inoltre, può essere aumentata di un terzo o anche di metà, per lesioni gravi e, della metà o di due terzi, in seguito a lesioni giudicate gravissime.

Revoca della patente

La nuova norma aggiunge, alla pena carceraria, anche la pena accessoria di revoca della patente che, nel caso di omicidio stradale o nautico, può andare dai 15 ai 30 anni di sospensione. 15 nel caso si guidi in stato di ebbrezza, 20 nel caso in cui si sia già stati fermati per guida sotto effetto di alcol e trenta nel caso in cui, alla guida sotto l’effetto di alcolici, si sommi anche l’eccesso di velocità.

Le reazioni suscitate

Approvata dal Senato, la legge è pronta per passare alla Camera ed essere votata durante la prima metà di giugno. Nel frattempo si pensa a quali possano essere le conseguenze e come questo nuovo disegno di legge possa essere applicato. Alcuni esultano sostenendo che la legge riempie un buco legislativo che permetteva a pirati della strada di evadere le loro responsabilità; altri ritengono che la norma sia inutile, perché le leggi precedentemente in vigore erano già molto severe, ma semplicemente non erano fatte rispettare; altri ancora, invece, vedono con ansia un inasprimento così vistoso delle pene per gli incidenti stradali perché ritengono che sanzioni severi non facciano altro che causare un aumento dei reati, mi spiego meglio: è una teoria nota che, quando una pena è particolarmente severa, la persona che rischia di subirla può commettere un reato più grave per tentare di scamparla. Secondo questo gruppo di scettici, quindi, il ddl provocherà un aumento della pirateria stradale. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione.

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