Tra le possibili novità della Legge di Bilancio 2019 c’è il ritorno della pace fiscale. Come spiegato a più riprese dai Vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non si tratterà di un condono dei debiti contratti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, quanto più di una maxi rottamazione delle cartelle esattoriali. Attraverso questa manovra, che potrebbe essere operata anche con un decreto fiscale, il Governo punta a incassare una somma vicina ai 3,5 miliardi di euro, utile alla flat tax rivolta alle partite IVA e alle imprese dal 2019 ed estesa alle famiglie dal 2020.
Ad oggi non è ancora chiaro capire chi abbia diritto, cosa prevede e come funziona la pace fiscale, strumento deflattivo già in vigore in passato e accantonato nel 2014. Al vaglio ci sono però importanti novità per gli automobilisti. Soprattutto per quelli morosi. Tra le categorie comprese ci sarebbero infatti anche multe e bollo auto. In attesa di un’indicazione più certa, destinata ad arrivare a fine settembre, non è impensabile che i cittadini possano saldare questi ammanchi con le tre diverse aliquote suggerite e già fissate: 6%, 10% e 25% in base al reddito dichiarato.
È bene ricordare che per i debiti relativi a bollo e multe i cittadini possono già ricorrere alla rottamazione delle cartelle Equitalia, una misura introdotta nel 2017 e che permette di farlo senza incorrere nelle sanzioni e nelle maggiorazioni previste dalla legge. Tuttavia l’introduzione della pace fiscale risulterebbe più conveniente perché permetterebbe di pagare soltanto una parte del debito (dal 6% al 25%) in base alla situazione economica dell’insolvente. Inoltre chi ha aderito precedentemente alla rottamazione dovrà continuare a corrispondere quanto pattuito e non potrà ricorrere alla pace fiscale. Secondo quanto previsto dal contratto di Governo Lega e M5S, i soggetti ammessi alla pace fiscale potrebbero essere tutti i contribuenti con debiti fino a 200.000 euro.
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