L’anno scorso molte concessionarie automobilistiche hanno offerto ai loro clienti la promozione di comprare un’auto nuova e ricevere un anno di assicurazione gratuita. Molti italiani hanno accettato solo per scoprire, 12 mesi dopo, che le assicurazioni non riconoscevano più la loro precedente classe di merito e di dover ripartire dalla classe più alta.
Il problema della polizza RC auto gratuita
Ma come è potuto succedere tutto questo? Quando gli automobilisti hanno stipulato la polizza RC auto gratuita concessa con la nuova vettura non erano stati informati che stavano stipulando una polizza collettiva con franchigia e non una polizza di bonus malus. Poiché con questo tipo di assicurazione non si riesce a capire se l’anno prima si sono fatti incidenti e di che gravità, l’assicurazione, l’anno seguente, non riconosce i meriti maturati. Quella che i concessionari hanno stipulato, infatti, è una polizza unica per flotte di veicoli, non adatta a veicoli privati. Ancora più grava è il fatto che con questo tipo di polizze si partecipa economicamente al risarcimento in caso di incidente, infatti se si è stabilito una franchigia di un certo livello economico, nel momento in cui si è parte di un sinistro starale con danni uguali o inferiori a questo franchigia, bisogna pagarli di tasca propria.
La soluzione proposta dall’IVASS alle assicurazioni
La situazione in cui si ritrovano circa 13.000 automobilisti ha creato non pochi problemi e proteste anche perché va contro la Legge Bersani del 2007 che autorizza colui che stipula la polizza RC auto ad usare la classe di merito di un’altra persona presente nel suo stato di famiglia.
In seguito alle proteste dei consumatori l’IVASS (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) ha proposto due soluzioni: a chi ha una polizza RC auto gratuita ancora in vigore, verrà rilasciato dalla compagnia un attestato di rischio normale, mentre a chi ne ha abbia avuto una scaduta che ha già rinnovato pagando la classe di merito più alta, ha chiesto alle compagnie assicurative coinvolte di rimborsare la differenza pagata a causa della classe di merito errata. La somma, pero’, non potrà essere rimborsata del tutto perché a causa di una legge del 1961, le compagnie assicurative debbono rimborsare solo il valore della polizza, tasse escluse e queste sono pari al 33% della cifra.
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