Due ruote a motore, una passione che travolge sempre più italiani. Gli ultimi dati ACI sul parco veicolare del Belpaese (fine 2016) attestano a 6.603.521 i motocicli immatricolati, ovvero il 44,6% in più rispetto ad appena dodici anni prima. Un boom che coinvolge indistintamente tutte le regioni e che ha permesso ad una, la Lombardia, di sfondare il tetto del milione delle registrazioni al PRA. E il censimento dei centauri non mente: in moto vanno signori di mezza età e giovani, con questi ultimi soggetti a limitazioni. Scopriamo quali.
Limitazioni neopatentati: cosa prevede il CdS
Il contraltare positivo di questa diffusione a macchia d’olio è nelle statistiche sui sinistri. Nel 2016 sono stati 657 i motociclisti rimasti vittime di un incidente stradale, con un decremento del 15% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Un calo del tasso di mortalità che è conseguenza diretta di una condotta di guida più accorta e del rispetto delle norme del Codice della Strada. Sono proprio loro a stabilire i limiti neopatentati. L’articolo 117 classifica come neopatentati i soggetti che hanno conseguito le patenti di categoria A2, A, B1 e B da meno di tre anni. Per loro sono predisposte le seguenti barriere.
- Abbassamento del limite di velocità da 130 km/h a 100 km/h nelle autostrade
- Abbassamento del limite della velocità da 110 km/h a 90 km/h nelle extraurbane principali
Inoltre i piloti neofiti non possono mettersi alla guida dopo aver assunto sostanze alcoliche. Per loro non è infatti valido il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue fissato dalla legge.
Quale patente per moto?
Va da sé che il barrage maggiore lo determina il titolo di guida. La patente B dà diritto a guidare qualsiasi mezzo a due ruote soltanto se conseguita prima del 1986. Per chi è nato dagli anni ’70 in poi, invece, l’iter da seguire è diverso e si procede per tappe. Le condizioni indispensabili per poter prendere qualsiasi tipo di patente sono le seguenti.
- Vista non inferiore a 10/10 complessivi con almeno 2/10 per l’occhio che vede di meno
- Udito che consenta di percepire, da ciascun orecchio, una voce ad almeno due metri di distanza
Soddisfatti questi due requisiti si potrà procedere ai singoli esami per le tre patenti moto attualmente esistenti.
- Patente A1. Permette di guidare motoveicoli fino a una cilindrata di 125cc trasportando un passeggero e si può prendere a partire dai 16 anni di età. Prevede un esame teorico e uno pratico, che viene effettuato in sella a un veicolo di cilindrata compresa tra 120 e 125 cc dotato di cambio manuale. Nel caso in cui l’esame venga sostenuto con uno scooter o moto senza marce, il titolo di guida darà diritto a manovrare solo motocicli con cambio automatico
- Patente A2. Consente di guidare moto e scooter fino a 35kW e si può conseguire una volta diventati maggiorenni. L’esame teorico non è necessario se si è in possesso della patente A1 o B, il pratico si sostiene con una moto di almeno 400 cc. Non cambiano le regole: in caso di test fatto con cambio automatico, non si potranno successivamente guidare motociclette con marce
- Patente A3 o libera. Si può ottenere soltanto se già in possesso della A2 da almeno due anni e, pertanto, al compimento del ventesimo anno. Senza A2 occorre invece attendere i 24 anni. L’esame teorico è previsto soltanto se non è stato già superato almeno uno tra A1, A2 o B. Quello su strada si sostiene con una moto di almeno 600 cc e il superamento dà diritto a guidare senza più limiti di cilindrata
Se sei in possesso di tutte le credenziali per metterti in sella e il tuo unico obiettivo è quello di stringere il casco, affidati a Tiassisto24. Basterà caricare la targa del veicolo e sarà il nostro reminder di scadenze a prendersi cura di tutto ciò che lo riguarda.
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