La svolta verso una mobilità sempre più sostenibile si ripercuote anche sulle scelte dei consumatori in sede di acquisto auto. I blocchi alla circolazione dei veicoli più inquinanti in diverse Regioni d’Italia sta determinando un drastico cambiamento nelle priorità degli automobilisti. Lo rivela uno studio condotto da ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che evidenzia un progressivo boom del noleggio auto e del car sharing. L’inversione di tendenza non scaturisce solo dall’incertezza sul futuro del diesel, la cui progressiva scomparsa dal mercato è stata accelerata anche dal recente varo, da parte della Commissione Europea, della norma che impone alle case costruttrici di destinare una quota di mercato del 20% alle auto a emissioni zero o a basse emissioni, ovvero sotto i 50g/km di CO2.

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Da Euro 1 a Euro 6: differenze

Come noto dai limiti alla circolazione disposti dai grandi Comuni sono solitamente esentati i veicoli elettrici, ibridi, a metano e a gpl, gli Euro 6 (diesel e benzina) e i ciclomotori a 2 ruote con motore 4 tempi Euro 2. Ma cosa significano queste sigle? La categoria Euro si riferisce alle classi ambientali regolate dalla Comunità Europea. Nel 1991 si emanò a livello continentale una direttiva per disciplinare le emissioni inquinanti attraverso l’individuazione di classi di appartenenza. I riferimenti sono indicati nella carta di circolazione di ogni automobile e al momento le norme Euro coinvolgono sei categorie.

  •         Pre-Euro: riguarda veicoli non catalizzati a benzina e non ecodiesel
  •         Euro 1: indica vetture conformi alla direttiva 91/441 o veicoli commerciali leggeri conformi alla direttiva 93/59. Tutte le auto immatricolate dopo il primo gennaio 1993. Questa data coincide con l’obbligo delle case costruttrici ad adottare marmitta catalitica e alimentazione a iniezione
  •         Euro 2: lo sono le auto costruite dopo il 1996, ossia quando la direttiva 96/69 ha imposto una maggiore riduzione delle classi inquinanti anche per i motori diesel
  •         Euro 3: attraverso la normativa in vigore il 1° gennaio 2001 è stato prescritta alle case l’installazione del sistema Eobd che riduce le emissioni. Esistono anche alcuni modelli immatricolati prima del 2000 che rispettano l’Euro 3 in quanto alcuni costruttori hanno anticipato l’obbligo
  •         Euro 4: l’imposizione di un’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 è avvenuta a inizio 2006. Le auto immatricolate dopo tale data ne sono pertanto conformi
  •         Euro 5: a partire dal 1° settembre 2009 sono stati omologati solo veicoli che rispondessero a livelli di emissioni inquinanti ancora inferiori rispetto alla normativa entrata in vigore tre anni prima
  •         Euro 6: in vigore dall’1 settembre 2014 per le omologazioni di nuovi modelli, obbligatoria dall’1 settembre 2015 per tutte le automobili di nuova immatricolazione. Rientrano in questa classe anche i motori ibridi ad energia elettrica o completamente elettrici

Le nuove frontiere della mobilità

Il primo effetto delle nuove norme è il considerevole aumento nel settore del noleggio a lungo termine, una soluzione che permette ai consumatori di pagare l’automobile per il suo effettivo utilizzo senza doversi sobbarcare i costi di gestione e manutenzione e senza obbligo di acquisto (al contrario del leasing) attraverso una maxi rata finale. Già in crescita nel 2017, questa pratica ha registrato un nuovo incremento nelle immatricolazioni: +10% rispetto a un anno fa nel primo semestre, per un totale di 161.644 iscritte al PRA da gennaio a giugno 2018. Sulle strade italiane circolano attualmente 881.000 auto noleggiate a lungo termine, cifra alla quale si aggiungono i 140.000 del breve termine e i 7.000 del car sharing, arrivando per la prima volta a sfondare il milione di veicoli condivisi marcianti.

Auto a noleggio e classe inquinante

A quello delle immatricolazioni di auto in long term si uniscono altri boom. Quello delle ibride, giunte a 7.634 unità, del metano (1545) e delle elettriche, che segnano un +344% sul totale immatricolato. L’inesorabile avanzata della flotta a lungo termine segna una scelta di campo ormai chiara. Gli automobilisti italiani rinunciano infatti alla proprietà in favore di veicoli dotati di motori di ultima generazione e di avanzati sistemi di sicurezza. Ben l’87% delle auto a noleggio attualmente in circolazione è infatti dotata di motori Euro6, mentre il restante 13% è Euro5.

Queste, come riporta uno studio condotto da ANIASA con il Centro Studi Fleet&Mobilty, emettono meno delle metà (se a benzina) e due terzi in meno (diesel) di monossido di carbonio, con le esalazioni di ossido di azoto che vengono perfino dimezzate rispetto alla media del parco veicolare circolante.

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