Le strisce blu delimitano i posti nei quali è possibile parcheggiare l’automobile previo pagamento di un ticket erogato da un parcometro. Considerate, insieme agli autovelox, un autentico spauracchio dai guidatori italiani, sono da sempre uno dei mezzi privilegiati dai Comuni per fare cassa. Disciplinate da norme che prevedono sanzioni, rappresentano ad oggi la fetta maggiore degli spazi riservati alla sosta nelle singole città. Cosa prevede la legge e come comportarsi in caso di multa? Proviamo a fare chiarezza.
Regolamento strisce blu
In soccorso giunge l’articolo 7 del Codice della Strada, “Regolamentazione della circolazione nei centri abitati”. Il comma 8 prevede che nei centri abitati i comuni possano predisporre “ aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta dei veicoli è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia del veicolo”. La condizione essenziale affinché ciò sia possibile è che “su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta”. Accanto alle strisce blu, pertanto, devono obbligatoriamente essere predisposte anche strisce bianche. Lo ha ribadito la circolare 1712 del 30 marzo 2012 diramata dal Ministero dei Trasporti. Esistono tuttavia delle eccezioni: in caso di area pedonale, zona a traffico limitato o di particolare rilevanza urbanistica, il Comune può adibirle anche senza la vicinanza di parcheggi gratuiti.
Come pagare sulle strisce blu
La quasi totalità dei Comuni si avvale dei parchimetri, ma sono già diverse le aree di sosta in cui è possibile pagare attraverso app o con Telepass. Una volta emesso il tagliando, va esposto all’interno dell’automobile (di norma sul cruscotto), per permettere agli ausiliari del traffico o agli agenti della Polizia Locale di verificare l’avvenuto pagamento. La durata della sosta è direttamente proporzionale alla somma di denaro versata. Qualora la sosta sia senza limiti i dispositivi andranno ad oltranza, mentre se è prevista la sosta a tempo limitato non accetteranno più monete del dovuto. Alcuni Comuni rilasciano anche degli abbonamenti per parcheggiare sulle strisce blu. Quelli turistici, ad esempio, usano tale pratica soprattutto durante i mesi estivi.
Multe strisce blu: quando si paga e come fare ricorso
Sulle strisce blu possono parcheggiare tutti i veicoli a quattro ruote. La multa prevista per chi viene colto senza il regolare ticket è di 41 euro. Dovrà corrispondere questa cifra sia chi non ha attivato il parcometro in un’area “senza limiti di tempo” che chi ha superato la soglia fissata dal parcometro evitando di rinnovare la sosta oltre il tempo inizialmente stabilito.
Si può ricorrere avverso una sanzione amministrativa elevata qualora nei pressi dell’area di sosta non ne sia stata collocata una con strisce bianche. Possono inoltre fare ricorso gli automobilisti che non siano in grado di acquistare il ticket per mancanza del pos: la Legge di Stabilità 2016 ha infatti inserito l’obbligo di accettare pagamenti tramite bancomat, carte di debito o credito. La richiesta può essere avanzata presso Prefettura o Giudice di Pace.
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